Raissa Russi e Mohamed Ismail Bayed, detto Momo, sono fidanzati da un anno e mezzo e sono noti su Tik Tok. Lui 27 anni, nato in Marocco ma cresciuto a Torino dall’età di cinque anni, laureato in scienze motorie con diploma da massofisioterapista. Lei torinese di 24 anni, laureata in scienze dell’amministrazione e consulenza del lavoro.
Loro sono una classica coppia, felice e che si ama. Allora, spontaneamente, ci si può chiedere: qual è il problema? Il problema sta nel fatto che si tratti di una coppia mista: lei italiana, lui arabo e musulmano. Solo per questa ragione si sono ritrovati a fare i conti con commenti non graditi, discriminatori e razzisti.
Raissa e Momo: Ironia e informazione attraverso Tik Tok
Tuttavia, ben presto i due giovani ragazzi hanno pianificato un modo per reagire e in poco tempo i loro volti sono diventati virali e simbolo di una generazione più aperta rispetto alle rigide visioni del passato che in parte, con ostilità, sopravvivono tutt’oggi. Infatti, attraverso brevi sketch, Momo e Raissa hanno deciso di rispondere ai commenti indesiderati, agli stereotipi e al razzismo, attraverso un’arma segreta: l’ironia.
I loro video, pubblicati inizialmente su Tik Tok, hanno fatto il giro dell’Italia, divertendo e, allo stesso tempo, dando un grande spunto di riflessione. I due giovani, precedentemente, si erano già fatti conoscere attraverso un canale YouTube dove raccontavano dei loro viaggi.
Durante il lockdown, però, hanno iniziato a sperimentare il nuovo social network Tik Tok, dove hanno trovato infine la loro dimensione. Con molta simpatia i due giovani hanno iniziato a rispondere ad affermazioni sgradevoli che gli erano state rivolte come “Io non mi prenderei mai uno di quella razza lì”, “quando poi ti alzerà le mani vedremo” oppure “chiedi a Momo se ti vende per cinque cammelli”. La coppia ha subito compreso di poter diventare un riferimento per chi stesse vivendo le loro stesse difficoltà.
Contro gli stereotipi in famiglia
Raissa infatti, ha ammesso in diverse interviste che molte altre coppie miste le scrivono per ricevere consigli su come affrontare i loro problemi causati delle famiglie, della religione o della continue discriminazione che devono affrontare. Inoltre, ha dichiarato al giornale “Il Riformista”:
“Vogliamo soprattutto poter passare il nostro messaggio a chi ci segue di non rispondere all’odio con odio, perché non porta a nessuna soluzione. Vorremmo che si cominciasse a rispondere con amore, ironia, perché questo vuol dire non darla vinta.”
Questa storia è un ottimo esempio per comprendere quanto sia importante combattere contro una società stereotipata, rinchiusa all’interno di propri muri immaginari. Troppo spesso pronta a giudicare senza essere a conoscenza della realtà. Questa storia ci fa capire come sia possibile condurre una battaglia senza violenza e senza odio. Bensì usando sorrisi e risate nella speranza di un futuro che non presenti più ostacoli all’amore e alla libertà personale. L’amore può vincere contro le possibili difficoltà e i pregiudizi che una coppia mista può incontrare.
[Fonte copertina: Corriere.it]
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