Chi leggerà i messaggi?
Tutte le e-mail passano per la direzione, quindi al founder di EqualiLab. Le mail destinate alla redazione, dove ci raccontate la vostra storia ed esprimete esplicitamente il consenso all’utilizzo della vostra mail per un articolo, verranno inoltrate all’autore/autrice/autor* delegat* alla stesura dell’articolo.
I messaggi sono anonimi?
In ogni caso, come già detto nella Privacy Policy, non rendiamo pubblica alcuna informazione se non il prenome. Anche questo, però, può essere omesso in caso di richiesta esplicita all’interno della mail.
Posso contattare EqualiLab per chiedere aiuto?
EqualiLab è disposta a rispondere a richieste d’aiuto per manifestare conforto o fornirvi informazioni in una situazione relativa alle tematiche del sito.
Nel Team di EqualiLab, però, non sono presenti psicologi o persone che possano svolgere il ruolo di “consulenza”. Un sito web, gestito sicuramente da persone empatiche e volenterose che, però, non hanno alcuna competenza per risolvere i vostri problemi, non sostituisce una visita dallo psicologo, una consulenza legale o il parere medico. In nessun caso, nemmeno dopo un’esplicita richiesta di una di queste prestazioni, daremo consigli in merito se non quello di rivolgersi a una persona specializzata.
Suggeriamo di utilizzare la sezione contatti per raccontare la vostra esperienza, per fornire una testimonianza o per chiedere delucidazioni in merito a determinate tematiche trattate sul sito, non per chiedere un aiuto in situazioni di rischio.
Ciò significa che non risponderemo alle richieste di consigli? Assolutamente no. Un conto è darvi una dritta per fare coming out, discutere in merito alla salute mentale o altro, un altro è doversi misurare con fattori di rischio quali problemi di salute fisica, mentale o questioni legali.
Ecco perché ad alcune mail evitiamo di dare consigli che non siano quello di rivolgersi ad uno specialista. Non troverete mai e poi mai articoli del tipo “Come curarsi la depressione da soli senza andare dallo psicologo”, perché sarebbe come suggerirvi di curarsi il cancro da soli senza andare dal medico.
Posso contattare EqualiLab per richieste commerciali?
In genere, non accettiamo di fare product placement di prodotti di nessun tipo, a meno che questi non siano attinenti alle tematiche del sito. Non ci vedrete sicuramente sponsorizzare capi di fast fashion, dal momento che non sono in linea con i nostri principi.
Potremmo sponsorizzare invece libri, brand etici, piccole iniziative, shop alternativi e tutto ciò che rientra nelle collaborazioni che spesso facciamo gratis.
Come devo fare per candidarmi a entrare nel Team EqualiLab?
Il modulo contatti NON va usato per inviare candidature. Per quelle, bisogna inviare una mail all’indirizzo team@equalilab.it. Nella vostra candidatura dovrete scrivere:
- Nome e Cognome completo, città di provenienza ed età (non accettiamo persone minori di 16 anni)
- Specificare i temi che preferireste trattare
- Se possibile, allegate un ipotetico articolo che vorreste vedere pubblicato a vostro nome sul sito.
Il candidato deve avere pochi, ma indispensabili, requisiti:
- Deve avere quantomeno una media proprietà di linguaggio e utilizzare un italiano corretto senza refusi gravi.
- Non cerchiamo scrittori o giornalisti di vocazione, nemmeno noi lo siamo. Ci piacerebbe avere nel nostro team delle persone che sappiano scrivere un testo né troppo lungo né troppo corto, che argomentino bene il contenuto dei loro articoli e che riescano a mantenere una scaletta durante la scrittura. (un po’ come i temi scolastici)
- Avere una conoscenza vaga di cosa sia il linguaggio SEO-Friendly, senza necessariamente esserne esperti. Basta aver letto un articolo o una guida basilare, per scrivere una pagina che sia indicizzabile dai motori di ricerca.
- Sforzarsi quanto meno di utilizzare un linguaggio inclusivo. Non necessariamente usando l’asterisco, ma provando ad evitare l’utilizzo del maschile universale, specialmente se al singolare, evitare di far coincidere una persona con una condizione (scrivere “un disabile” invece di “una persona con disabilità”).
Esempi di come il linguaggio può essere reso più inclusivo:
- Formule al plurale: “Ciao a tutti!” (tollerabile perché suona come neutro nonostante sia maschile), può essere reso come “Ciao a tutt*” oppure “Ciao a tutte e a tutti!”.
- L’utilizzo della parola “uomo” come sinonimo di “essere umano”: può essere tollerabile se si sta trattando di un argomento filosofico o scientifico, o si sta facendo una citazione. E’ grammaticalmente corretto farlo, perché sul dizionario i due termini coincidono. Ma laddove si può tranquillamente dire “persona” o, appunto, “essere umano”, si cerchi di usare questi due termini.
- Indicare al maschile professioni svolte da donne: il fatto che alcune professioni non abbiano il femminile, la dice lunga sulla prassi che seguiamo da secoli. Se la parola non è neutra (sono neutre: l’astronauta, l’omeopata, l’aupair), è giusto che si declini al femminile (esempio: l’avvocato/a, il/la sindaco/a).
EqualiLab ha fini di lucro?
No.
Non avendo partita IVA, non siamo una ONLUS. Ma, in ogni caso nessuno nello specifico intasca i soldi di EqualiLab. Il sito è progettato per autofinanziarsi attraverso donazioni volontarie, con i quali paghiamo le spese (il dominio, il server). Ogni guadagno rispetto a tali spese viene reinvestito nel progetto, con miglioramenti ed espansioni varie relative al sito, oppure nell’organizzazione di eventi sempre relativi al progetto. Ogni lavoro svolto per EqualiLab, quindi, è volontariato.